lunedì 12 luglio 2010

III.5.2. I Maccabei (166-37)

In un piccolo villaggio della Giudea vive un vecchio sacerdote, di nome Mattatia, coi suoi cinque figli (Giovanni, Simone, Giuda, Eleazaro e Gionata) che, in quanto discendenti da un certo Asmoneo, sono noti anche col nome di Asmonei. Quando il funzionario regio ingiunge a Mattatia di offrire un sacrificio al dio pagano, questi rifiuta (1Mac 2,1ss) e, insieme ai figli ed ad altri ribelli, si dà alla macchia, iniziando una guerriglia contro i seleucidi e i giudei collaboranti. Hanno successo e presto le loro fila si ingrossano (1Mac 2,42-43).
Alla morte di Mattatia il comando passa a Giuda (166-160), detto Maccabeo (il martello), uomo coraggioso e capace, che organizza la resistenza su vasta scala e punta all’indipendenza della nazione. A più riprese le forze del re vengono sconfitte (1Mac 3,23-24; 4,35; 2Mac 11,11-12) e, nel 164, il tempio può essere nuovamente riconsacrato con grande giubilo popolare (1Mac 4,43ss). Nel 160 Giuda muore in battaglia e al suo posto si insedia Gionata (160-143), che muore assassinato. Poi è la volta di Simone (143-135), il quale ottiene il riconoscimento della libertà religiosa (1Mac 6,58-59) e dell’indipendenza del suo paese (1Mac 15,1ss), oltre al titolo di sommo sacerdote, col diritto a trasmetterlo in eredità. Nasce così la dinastia asmonea. Nel 135 anche Simone viene assassinato e la Giudea passa temporaneamente nelle mani dei seleucidi, ma il figlio di Simone, Giovanni Ircano, riconquista l’indipendenza (129). Alla sua morte (104) scoppia una contesa per la successione tra i suoi due figli: Aristobulo, che regna per un anno, e Alessandro Ianneo (103-76), che gli succede e sotto il cui regno la Giudea raggiunse un’ampiezza paragonabile a quella dei tempi di Salomone. Alla sua morte, il potere passa temporaneamente nelle mani della moglie, poi si accende una violenta disputa per la successione tra i due figli, Giovanni Ircano II e Aristobulo II, che si prolungherà fino all’intervento di Pompeo (63), il quale pone la Giudea sotto il protettorato romano e affida il governo del paese a Ircano II, col titolo di sommo sacerdote.
A causa della loro politica, tutta finalizzata al perseguimento dei propri interessi, gli asmonei finiscono per perdere l’appoggio e la stima di buona parte della popolazione, che comincia a considerarli degli usurpatori del trono di David e così il loro potere si indebolisce. Nel 40 il triumviro Marco Antonio induce il Senato romano a proclamare re di Giudea un certo Erode il Grande (37-4), idumeo di origine, ma ebreo di religione, mentre è sommo sacerdote l’asmoneo Antigono. Dopo tre anni di guerra e con l’aiuto dei romani, Erode conquista Gerusalemme e fa decapitare Antigono (37). Finisce così la dinastia degli asmonei.
Dopo la morte di Erode la Giudea, viene annessa alla provincia della Siria ed è governata da procuratori romani e dal sinedrio, ma i giudei non si rassegnano alla nuova situazione e continuano ad essere insofferenti e turbolenti e a sperare nell’avvento di un re-messia.

Nessun commento:

Posta un commento